ANALISI INAIL – GLI INCIDENTI CON MEZZI DI TRASPORTO

Il progetto di ricerca denominato “Studi di fattibilità connessi all’accessibilità di Big Data” ha costituito un archivio integrato Istat-Inail di incidenti con mezzo di trasporto, che collega l’informazione incidentale con l’informazione occupazionale/assicurativa. Nell’ambito del Piano della attività di ricerca discrezionale dell’Inail per il triennio 2016 – 2018 è stato condotto un progetto di ricerca di analisi del fenomeno incidentale di origine occupazionale, con la costituzione di un gruppo di lavoro Istat – Inail finalizzato all’integrazione e alla connessione degli archivi dei due Enti, in particolare con i dati relativi agli incidenti con mezzo di trasporto, per studiarne le caratteristiche, i determinanti e orientarne le politiche di prevenzione. La presente monografia illustra i principali risultati di questa ricerca. La monografia ne illustra i principali risultati quali: le metodologie impiegate per la connessione degli archivi incidentali, l’analisi statistica integrata del fenomeno, le elaborazioni eseguite con tecniche avanzate di statistica per la individuazione dei determinanti e la classificazione del fenomeno, l’analisi del fenomeno in relazione alle caratteristiche della rete viaria, l’incidenza del traffico telefonico mobile sul rischio di incidente con mezzo di trasporto, le differenze di genere.

Estratto CONCLUSIONI della monografia:

“Esaminando le caratteristiche dei soggetti coinvolti in infortuni stradali nella base dati integrata, si è registrato che l’85% degli eventi mortali e l’87% dei non mortali a seguito
di infortunio stradale è costituito dai conducenti dei veicoli coinvolti. Tra i conducenti deceduti a seguito di infortunio stradale i più colpiti sono quelli in età compresa tra i
41 e 50 anni (30%). Nella metà dei casi non mortali il veicolo coinvolto è un’autovettura e nel 28% dei casi un motociclo o un ciclomotore. La natura dell’incidente ha rappresentato un’informazione molto importante per la determinazione della dinamica dell’incidente e l’esito dell’evento. Tra i casi mortali è più frequente lo scontro frontale (23%), la fuoriuscita (19%), l’urto con ostacoli fissi o accidentali (8%), l’investimento di pedone (5%) e l’urto con veicolo in momentanea fermata o arresto (4%). Di contro, tra gli eventi non mortali, prevalgono scontro frontale-laterale (37%), tamponamento (26%) e scontro laterale (11%). Circa la metà degli infortuni stradali avviene su un rettilineo: il 50% di quelli con esito mortale e il 45% di quelli con esito non mortale. La localizzazione degli infortuni stradali costituisce un elemento fondamentale per la determinazione dell’esito dell’evento. Il 56% dei casi denunciati si registra sulle strade urbane, il 13% sulle strade provinciali extraurbane e il 9% sulle strade provinciali entro l’abitato. Differenziazioni tra gli incidenti emergono anche per le ore del giorno con picchi in concomitanza dell’andata e ritorno dal lavoro e della pausa pranzo (che per i lavoratori part-time coincide con la fine del turno) tra le 7 e le 8, alle 13 e tra le 17 e le 18.
L’analisi per modalità di accadimento evidenzia quanto la componente degli infortuni in itinere sia importante nella casistica degli infortuni sul lavoro stradali, perché trasversalmente interessa tutte le tipologie di lavoratori. Per quanto riguarda la classe d’età, è la fascia 35 – 49 anni la maggiormente colpita. L’analisi territoriale per gli infortuni stradali riporta la ripartizione Nord al primo posto con il 65% dei casi, 49% per i mortali. Nel Sud del Paese la situazione è opposta: 19% mortali, 9% non mortali. Tale gradiente territoriale lascia spazio a notevoli interpretazioni soprattutto sul contributo della sotto-denuncia nel Mezzogiorno. Tra i settori economici rilevante è la quota del
trasporto e magazzinaggio, commercio e costruzioni nei casi di incidenti in occasione di lavoro.Le differenze di genere sono state anche affrontate in questo studio. In Italia gli infortuni sul lavoro in itinere rappresentano per le donne, la prima causa di morte. Il viaggio costituisce per le lavoratrici la parte più pericolosa della giornata lavorativa poiché, in molte professioni, il rischio è più elevato di quello degli infortuni in ambiente di lavoro. Il presente studio ha evidenziato come le prime ore della mattinata, talvolta in condizioni di scarsa visibilità e intemperie, siano condizioni a rischio per il genere femminile,con più elevate possibilità di causare uno scontro frontale o frontale-laterale in strada”.

Gli incidenti con mezzo di trasporto – Un’analisi integrata dei determinanti e dei fattori di rischio occupazionali

Fonte: INAIL