Alcune riflessioni sulla corretta gestione dei DPI
Prima di iniziare di parlare di DPI è di prassi tra noi “prevenzionisti” (professionisti della prevenzione) fare sempre la seguente premessa: i DPI devono essere utilizzati solo quando i pericoli di infortunio o di menomazione della salute non possono essere evitati o circoscritti in modo sufficiente tramite misure alternative, dispositivi di sicurezza o provvedimenti concernenti l’organizzazione del lavoro (Art. 75 D.lgs. 81/2008). Insomma i DPI devono esser sempre l’ultima carta da giocarsi quando non riusciamo ad abbassare l’asticella del rischio residuo a valore accettabili.
Una volta chiarito questo assioma della prevenzione, possiamo entrare nell’argomento specifico del prossimo corso “La corretta gestione dei DPI” programmato per il 25 Ottobre 2019.
La gestione dei Dispositivi di Protezione Individuale può diventare complessa soprattutto nelle realtà strutturate con numerosi dipendenti e con una variabilità elevata di dispositivi in dotazione. Grazie al livello di conoscenza tecnica e di approfondimento nella valutazione dei rischi ed alla sempre maggior evoluzione tecnica su materiali, spesso si registra un aumento dell’inventario dei DPI prescritti per ogni singola lavorazione ed attività. Difatti ogni Servizio di Prevenzione tende ad individuare per ogni rischio un DPI specifico grazie alla possibilità di definire in base al livello di rischio presente le prestazioni tecniche specifiche di riferimento. Da RSPP questo ragionamento non fa una piega… tuttavia se ci focalizziamo sull’aspetto interno gestionale questa “esplosione” di DPI e di relazioni può generare grossi problemi dal punto di vista organizzativo.
Questo fenomeno, assolutamente positivo per quanto concerne il livello di protezione garantito al lavoratore, tuttavia, come già anticipato, aumenta la complessità gestionale di questi articoli i quali oltre ad esser consegnati al personale corretto in funzione delle loro mansione/attività lavorativa vanno poi gestiti correttamente dall’acquisto al loro smaltimento.
Dalla nostra esperienza sul campo, abbiamo definito negli anni delle buone prassi da rispettare (ovviamente da declinare in base alla complessità ed esigenze aziendali) per affrontare correttamente la corretta gestione DPI al fine di “ingegnerizzare” un processo che spesso viene affrontato con senza il corretto approccio metodologico e senza un corretto coinvolgimento delle figure aziendali.
Alcuni punti chiave sono:
- MAPPATURA DPI: mappare e codificare tutti i DPI in azienda e verificare richiamo esplicito su DVR generale o specifico; la parte dell’inventario è fondamentale perché permette di “eliminare” DPI non più necessari o “ottimizzare” l’impiego di alcuni DPI garantendo delle prestazioni combinate. A volte al contrario si trovano discrepanze di DPI prescritti nei documenti e mai acquistati e consegnati;
- DATI TECNICI: raccogliere tutti i dati tecnici del DPI, informativa, dichiarazione di conformità, foto specifica, scheda tecnica. Per questa attività è opportuno avere una tabella strutturata (meglio se un gestionale web) che permette di raccogliere le informazioni in forma ordinata ed analitica.
- PASSAGGIO INFORMAZIONI UFFICIO ACQUISTI: passare i dati tecnici completi all’ufficio acquisti per garantire acquisto corretto dei DPI (indifferentemente da nome commerciali e costi); ricordarsi sempre di vietare tassativamente il cambio di marca e modello senza previa approvazione SPP in quanto spesso vi sono aspetti anche di natura ergonomica e di confort che vanno sottovalutati (guanti con stesse caratteristiche tecniche possono avere una vestibilità completamente differente e creare disagi nel lato produttivo)
- MATRICE DPI- MANSIONE: redigere una matrice di sintesi che unisce DPI a MANSIONE precisando anche le tipologie di lavorazioni rispetto alle quali i DPI si rendono obbligatori/consigliati. Non basta definire il DPI generico per mansione ma deve esser precisato l’attività lavorativa per la quale viene richiesto l’utilizzo (esempio: occhiali di protezione EN 166 F a tenuta – addetto lavorazioni meccaniche; — necessario per protezione da schizzi di olio lubrorefrigerante e protezione da proiezioni di oggetti solidi medio impatto);
- DPI-LAVORATORE: verificare situazioni particolari in cui il DPI risulta associato solo ad una MANSIONE SPECIALE (es. PES-carrellista ecc..) o un lavoratore abilitato per determinate lavorazioni. Spesso vi sono addetti con incarichi specifici rispetto ai quali è necessario garantire la consegna di DPI particolari.
- PROCEDURA DPI: definire una procedura di gestione DPI completa che tenga in considerazione la vita del DPI dall’acquisto allo smaltimento. Si ricorda che le fasi minime da riportare sono: Scelta, Acquisto, Informazione/Formazione/Addestramento, Consegna, Conservazione, Pulizia e mantenimento, Controllo e verifica (ispezione e scadenze), Vigilanza, Ritiro, Smaltimento. Fondamentale predisporre una matrice RACI (matrice di assegnazione delle responsabilità) per stabilire in modo chiaro e trasparente le figure responsabili di attuare quanto descritto in procedura.
- ISTRUZIONI OPERATIVE: per i DPI con obbligo di addestramento (III Categoria) e non solo, predisporre delle brevi istruzioni operative (massimo 1-2 pagine privilegiando foto ed immagini) da utilizzare in fase di addestramento (valutare anche uso di VIDEO ILLUSTRATIVI e foto); le informazioni devono esser ricavate in primis dal libretto di istruzione del DPI (ogni marca e modello ha le sue caratteristiche es. imbracature anticaduta).
- SEGNALETICA DPI: affiggere la dovuta cartellonistica di obbligo DPI presso gli ambienti di lavoro, postazioni e macchinari. La segnaletica si ricorda deve esser conforme UNI 7010:2015 e rispettare la dimensione minima in base alla distanza di visibilità richiesta.
- INFORMAZIONE-FORMAZIONE-ADDESTRAMENTO: effettuare una riunione specifica con i lavoratori a gruppi di max 15 persone per INFORMARLI-FORMARLI e soprattutto ADDESTRARLI sull’uso dei DPI specifici (chiarire dubbi e precisare corretta gestione). Questo incontro deve esser verbalizzato ed il docente deve esser persona con comprovata esperienza sull’uso dei DPI (meglio se docente sicurezza abilitato ai sensi DM 06/03/2013).
- CONSEGNA: finita la riunione formativa viene sottoscritta lettera DPI completa con riferimenti normativi, DPI consegnati (richiamare anche i DPI a disposizione), taglia consegnata; firma obbligatoria del lavoratore e del referente della consegna (preposto-dirigente-DdL).
- PASSAGGIO INFORMAZIONI MAGAZZINO: fornire tutti i dati necessari al referente interno gestione DPI (spesso resp. magazzino – preposto) su DPI da consegnare per MANSIONE e per PERSONA e sulle modalità di conservazione, ritiro e smaltimento dei DPI. E’ necessario pertanto fornire pertanto modulo lettera di consegna, istruzioni suo DPI, tabella di sintesi DPI-Mansioni con eccezioni per mansione speciale e lavoratore;
- VIGILANZA DPI: fornire – previa formazione specifica dei preposti – apposito modulo di controllo da redigere periodicamente o in caso di riscontro di non conformità specifico sui DPI. Il modulo dovrà esser a crocette e di veloce redazione con un richiamo sui DPI obbligatori per mansione/attività lavorativa. Tale modulo di segnalazione deve esser consegnato ad RSPP regolarmente e discusso in sede di riunione interna preposti.
- COINVOLGIMENTO MEDICO COMPETENTE: come da obbligo normativo in sede di riunione periodica art. 35 comma 2 lett. c) è necessario discutere dei DPI chiedendo anche parere al Medico e discutendo eventuali incompatibilità personali. Molto spesso il Medico Competente non viene sufficientemente coinvolto nella scelta e gestione dei DPI ed entra in gioco solo in caso di prescrizioni/limitazioni che rendono impossibile l’impiego dei DPI aprendo la complessa questione del cambio mansione.
- GESTIONALE INFORMATICO: sempre di più per governare correttamente il processo è necessario implementare uno strumento informatico che ci aiuti a gestire le numerose relazioni e possibili allarmi e non conformità. L’impiego di semplici excel e word può risultare estremamente complesso e poco efficace in quanto non vi ha un’analisi complessiva dei dati, una gestione rapida ed efficace del cambiamento e un monitoraggio delle scadenze e attività da attuare.
- REVISIONE PERIODICA: è fondamentale non dimenticarsi di verificare periodicamente tramite appositi audit con check list mirate se i DPI a disposizione sono coerenti con i DVR aziendali, se le procedure sono allineate e complete, se i DPI in dotazione sono corretti. La chiave per gestire al meglio il tutto è applicare la logica del Sistema di Gestione ovvero tramite il classico ciclo di Deming (Plan-Do-Check-Act) che ci obbliga ad un approccio sistemico con momenti di audit periodici e attività di miglioramento continuo.
Come risulta chiaro la gestione dei DPI è un processo che interessa molti attori e pertanto è fondamentale che il passaggio delle informazioni avvenga con chiarezza e che siano definite in modo chiaro le responsabilità delle varie figure coinvolte.
In allegato riporto link sulla tematica con utili strumenti di supporto ed approfondimento:
- Check list SPISAL – ULSS 2 – Treviso – SPISAL – Autovalutazione dei DPI v 1.4 con istruzioni v 1.4 del 16/01/2018
- Schede informative utili su DPI specifici – ULSS 2 – TREVISO – SPISAL
- Linea guida ImpresaSicura
Se volete saperne di più vi aspetto il 25 Ottobre dalle 9.00 alle 12.00 presso la nostra sede di Lancenigo di Villorba al seminario di 3h valido anche come aggiornamento RSPP/ASPP, “La corretta gestione dei DPI“.
Un cordiale saluto.